lunedì 12 gennaio 2009

La politica dell' acqua.

La politica della "paura" è alla base del successo politico di coloro che la praticano.
Bush, non sarebbe mai stato rieletto se non avesse terrorizzato tutto e tutti con probabili attacchi da parte di fanatici islamici.
Tutto questo permette al "brodo umano" di non pensare a cose importanti e da la possibilità agli altri di fare i loro interessi.
Ad esempio prima del 31 dicembre il consiglio comunale di Genova doveva esprimersi sulla fusione Iride-Enìa.
Persone di buon senso dovrebbero essere contrarie, o quanto meno consultate, perché l' acqua è un bene troppo importante per essere gestito da privati, con consumi sempre in aumento, disponibilità un calo anche quando piove, e prezzi sempre in salita.
E' evidente che la cosa è vista "da loro" come un affare.
Il consiglio comunale di Parigi ha reso la gestione dell' acqua pubblica, non rinnovando i contratti a chi la gestiva privatamente.
Saranno degli incapaci?
Perché non dare a noi genovesi, l' opportunità di decidere su un argomento così vitale, così importante, così nostro ad eventualmente pagarne le conseguenze nel futuro, e togliere questa responsabilità agli amministratori.
Per noi cittadini il nodo che disturba Chiapparino e Vincenzi non è il valore del concambio fra le azioni Iride-Enìa, ma l' opportunità di conoscere e quindi decidere, in particolare partecipare alla democrazia.
Perché ai sindaci questo non passa neppure per l' anticamera del cervello, come direbbe Totto'

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