mercoledì 21 marzo 2012

Monti poco limpido con la FIAT.

Pochi giorni or sono ho sentito e visto una conferenza del professor Profumo sulla scuola e sul suo futuro, e sulla funzione che ad essa attribuisce il nuovo governo. Mi ha entusiasmato. Per la prima volta mi è parso di sentire la competenza al servizio dello Stato. Anche se già sapevo che il professor Profumo si era speso con una consulenza che ha favorito una condanna a favore della FIAT permettendo di risarcirla per danni a dir poco fantasiosi. Ma questo lo si è potuto intuire per la soggezione che l' Università e quindi il professor Profumo hanno nei confronti di chi investiva, in quella Università, forti somme in cultura dell' automobile.

Ma quando il professor Monti sostiene che la FIAT può andare a produrre dove più gli conviene, allora mi sembra impossibile non pensare che il nostro Presidente del Consiglio sia stato influenzato dalla riconoscienza che ha il Ministro Profumo nei confronti della FIAT. Ma come può il professor Monti dire che la FIAT vada a produrre dove più gli conviene, non riconosciendo all' azienda automobilistica nessun obbligo di investire in Italia; Anche se riconosce, inutilmente, che il rapporto con il paese non è mai stato sano. Credo che si potesse riferire ai due miliardi di euro, (oltre al prestito senza alcuna garanzia di 500 milioni di euro fatti dai Governi del dopoguerra) frutto di evasione e posteggiati in Svizzera da Gianni Agnelli, che erano stati considerati di proprietà dello Stato Italiano a tutti gli effetti dalle autorità competenti. Operazione impensabile a qualunque italiano nella stessa situazione degli eredi dell' Avvocato", perché si sarebbe trovato di fronte Equitalia con la detterminazione che tutti i poveri cristi conoscono.

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