venerdì 28 febbraio 2014

Di furbi non rimarremmo mai senza.

Negli anni novanta La Spezia era il crocevia dei traffici illeciti di rifiuti tossico nocivi. La signora Bianca Maria Tosei sostiene (ricordandolo in una intervista al XIX) che il 4 luglio 1987 una carovana di camion colmi  di spazzatura venivano scaricati sulla collina dei veleni: "Riempivano, scavavano e scaricavano. Sollevando dei miasmi così potenti e acri che persi i sensi. Finimmo tutti all'ospedale anche i vigili intervenuti sul posto."  C'è poi la triste storia del signor Giuseppe Stretti, ricorda sua moglie: " Aveva 62 anni e lavorava in discarica, era  il 1984; ruppe un fusto con la pala della ruspa, il giorno dopo mori dopo molte sofferenze." E la magistratura? E la politica? E la polizia?  La sentenza della magistratura fu chiarissima: Sulla collina di Pitelli non è successo nulla!  La procura ben disposta per l' archiviazione degli esposti presentati delle associazioni ambientaliste; ma richiamata a riflettere dal nostro Parlamento che ha tolto il segreto sull'argomento ma sopratutto dalle devastanti confessioni di Carmine Schiavone:
"Andate a controllare le discariche di Genova e La Spezia e scavate per sapere cosa è stato sepolto."  Speriamo che il buon senso prevalga. Comunque fino a quando non sarà obbligatorio pretendere, da chi produce rifiuti tossici: Il quantitativo dei rifiuti mensilmente prodotti e le fatture che documentino il costo del regolare smaltimento degli stessi ho paura che saremo sempre posseduti dalla nostra tangibile inciviltà.
E anche l' eliminazione delle dogane ha favorito i più furbi smaltitori di rifiuti tossici del nord Europa!

Sempre pronti però a bacchettarci sui conti mal tenuti!

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