venerdì 25 luglio 2014

Per un attimo abbiamo capito che nelle cinque terre tutti si fossero comportati con abnegazione ed altruismo.

Tutti i lettori del Secolo XIX avevano felicemente creduto nel miracolo della operosa e tempestiva ristrutturazione attuata per fronteggiare i disastri generati  della bomba d' acqua che aveva umiliato e offeso con morti e distruzioni buona parte delle Cinque Terre; tonnellate di fango spalate con la costante presenza di morti e una catena di solidarietà che portò a raccogliere fondi da tutta Italia. Purtroppo però si deve con tristezza e rammarico prendere atto che: "- Le grandi griglie di cemento armato, alcune sono senza fondamenta, si vede a occhio nudo: non sono ancorate, (sostengono i tecnici della Regione) sono completamente fuori norma, ma anzi potrebbe verificarsi un bis dell' alluvione del 2011. Il collaudo non arriva e l' incartamento finisce in procura.-" Sorge spontanea una domanda: ma questi tecnici della Regione Liguria, non potevano andare a controllare mentre si stava "lavorando male e  sbagliando tutto??" e impedire almeno buona parte di quest'ultimo errore e quindi non buttare ma recuperare come minimo una parte dei soldi della solita "gente" sempre rappresentata penosamente da nessuno!

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