mercoledì 13 novembre 2013

In Italia l' unico a parlare di corruzione è il Papa!

Sono cattolico non credente, non per scelta ma per una sensazione intima, che mi piacerebbe molto non avere.
Però la soddisfazione e l' ammirazione che questo Papa, guidato da una generosità, questa si non umana, perché eccezionale unica, capace di  irrorare di speranza di favorire una aspettativa fino a ieri completamente inesistente a noi comuni mortali. Questo Papa dalle scarpe comode, dallo sguardo fiero è riuscito a parlare di corruzione! Colpa da anni non nominata da tutta la nostra nomenclatura politica e non. Quest' uomo è riuscito a fare emergere la sporcizia del pane guadagnato con la furbizia e il sopruso  della corruzione. Forse è l' unica persona che è riuscita a toccare la ributtante certezza dei corrotti convinti di essere nel giusto semplicemente perché non perseguibili. E quindi sempre innocenti. Come dice  il nostro Papa, il peccato si perdona, la corruzione no; perché è figlia del peccato reiterato. Il corrotto è titolare del falso "tesoro" della ricchezza del potere.  La corruzione puzza, odora di putrefazione! ma il corrotto non se ne accorge, come chi ha l'alito cattivo. Chissà che qualcuno incominci ad avvertire un giusto disagio, sarebbe un gran bel regalo!. 
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