lunedì 18 novembre 2013

Nuovo aggiornamento della corruzione.

Questo dilagare, perché accettata, non dal sistema porto di Genova, ma dal sistema Italia, è il faro non la spia sul problema della corruzione in Italia!  Da parte della dirigenza del porto di Genova il dover dividere con assoluta tranquillità, il costo di opere pubbliche contabilizzate in importi fatturati con somme inferiori (anche di un euro) ai quarantamila per evitare le gare d' appalto e fare una infinità di fatture tutte rigorosamente sotto l' importo che se raggiunto farebbe scattare la gara di appalto; naturalmente garantendo una migliore produttività nella spesa di risorse pubbliche. Il tutto senza alcun problema, significa una sola cosa: Essere completamente incoscienti! Questa ingordigia, distruttrice non solo di tutte le imprese concorrenti, ma  permette il raggiungimento di costi fortemente maggiorati che non sarebbe possibile in un sistema di assegnazione onesta del lavoro! Questa anomalia dovrebbe dare la certezza, a questa classe dirigente, di essere i veri buchi nel fasciame della nave Italia.  Quello che sta succedendo a Genova da una denuncia non di un pentito qualunque, ma di una persona da anni a conoscenza del sistema,  supportata da una documentazione impressionante nella precisione e certezza di prove dimostranti la consuetudine di una devastante corruzione diventata ormai norma applicata a tutti gli effetti da parte della classe dirigente portuale. Questa è una situazione a mio avviso ben peggiore, per gravità, del caso dell' ingegner Mario Chiesa che preso con una tangente di 7 milioni di lire diede inizio a tangentopoli! Le persone erano due; l' ingegner Chiesa e il titolare della ditta di pulizie. Era il 17 febbraio del 1992.  
Bisogna ricordare che tangentopoli non si curò di risolvere il problema corruttivo, non promulgando alcuna legge che combattesse la corruzione, ma anzi permise un ventennio di norme giuridiche che protessero tutti gli addetti ai lavori creando una devastazione amministrativa mai vista prima! Chissà che questo disastro non faccia sentire alle forze sane della politica di intervenire in modo definitivo sulla corruzione!
Forse si può ora capire quello che ha detto il Papa quando sostiene che la corruzione non è perdonabile perché frutto di una somma di peccati!

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