sabato 15 gennaio 2011

Perché

Quel giovane quindicenne a Roma che ha partecipato alla manifestazione, alzando la mano con una mela e lanciandola verso la polizia, è stato colpito con una insensata violenza da un manifestante che doveva essere dalla sua parte. E' stato vittima non della paura, non della disgrazia che sempre può partecipare ai disordini, ma della viltà del tradimento demenziale di chi doveva stare dalla sua parte. Per questo è stato sorpreso e doppiamente leso, come se un poliziotto colpisse improvvisamente un collega, sono colpi che non si possono attutire.
Nel filmato disponibile a tutti su You Tube si vede chiaramente il volto del feritore ed è facilmente identificabile. Questo ragazzo è stato ripreso pochi attimi prima della tragedia, e lo si vede mentre impartisce ordini ad altri, e quando vede quel lancio della mela del ragazzo, come se perdesse la testa, si avvicina di lato per non farsi vedere dalla sua inconscia preda, carica il colpo, e violentissimo colpisce. Il casco viene portato dal braccio teso, allungando il più possibile la leva dando al colpo il massimo della potenza, come a voler fare il più danno possibile. Tutti i presenti fanno forzatamente finta di niente, ma avvertano la mostruosità del gesto e la sua insensatezza.
A nessuno giova aspettare ancora tempo per portare quel ragazzo davanti alle sue responsabilità, è chiaro che tutti i lo conoscono. Nella speranza che le condizioni di salute del ferito migliorino, sorge inevitabilmente una domanda da fare all' esagitato feritore: Perché?
Ho letto che si è costituito, penso lo avrebbero comunque preso, la giustificazione, "voleva portare la sua personale protesta di precario fuori dal Parlamento" e il quindicenne lo ostacolava in modo insopportabile. Ora lui e la sua famiglia costretti a dover dimostrare che è un bravo ragazzo, che ha solo perso la testa per un momento. Sarebbe bene dotare questi ragazzi di una luce rossa sulla testa quando si arrabbiano.
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Marco Grasso
http://marcograsso.blogspot.com/

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