Il
Presidente del Consiglio e tutti i suoi ministri, sono andati fuori, su un
balcone dal quale non è data possibilità
di vedere il panorama a noi uomini normali. Il poggiolo è quello dell'
insensatezza, dove se uno è indeciso
sulla lunga marcia del capo, viene cacciato con ignominia. La realtà è
completamente diversa: la conoscenza
delle esigenze degli italiani si risolverà a tempo debito. Comunque il
“premier”, sollecitato nel proporre una manovra, l’ha presentata: 1) colpisce i
redditi del lavoro; 2) non colpisce i patrimoni; 3) taglia il finanziamento alle Regioni, e quindi
diminuisce le prestazioni ai cittadini; 4) introduce nuove tasse, che
colpiscono orizzontalmente, facendo il solito "baffo" alle fasce più
abbienti; 5) si potevano colpire i patrimoni immobiliari a vantaggio del
reddito da lavoro, invece si è preferito colpire chi le tasse le paga già. 6) inesistenti le misure contro
l' evasione fiscale: la tracciabilità passa a 2500 euro, ma si è di fatto
depenalizzata per i milioni di Verdini e dell’Utri; 7) diminuendo i consumi e
quindi il PIL, ci guadagneranno come sempre in casi di forte crisi le bische di
Stato: Gratta e vinci, slot-machine e superenalotto, perché aumentando a loro
le tasse, usufruiranno di maggiori possibilità di rapina legalizzata con nuovi
e sempre più struggenti giochi. 8) La corruzione che in questi momenti viene
dimenticata anche dall’opposizione, dovrebbe essere considerata come un costo
sociale, con tutte le conseguenze del caso.
Fuori sul balcone si sente il pensiero unico che sentenzia: Voi del gruppo 1-4 non mi votereste mai. Voi del gruppo 5-8 spesso mi votate e colpirvi mi sanguinerebbe il cuore, e quindi manterrò la mia promessa: non vi metterò mai le mani in tasca!
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