venerdì 23 settembre 2011

Cara AMIU se non fosse per i piedi non si saprebbe da che parte sei girata.

Leggo sul Secolo del 18 giugno che Amiu é disposta a far credere a tutti i genovesi, che non é in grado di smaltire i rifiuti provenienti da fuori, perché non ha le competenze, e si deve avvalere della cooperativa Unieco di Reggio Emilia. ( Quelli devono aver fatto le scuole alte) L' Amiu si dichiara incompetente nel trattare "la rumenta" e delega una (collega) la Coop a guadagnare per lei.
Ma possibile che l'Amiu nel dichiararsi incompetente a fare scaricare articolati in discarica che vengono da fuori, non sia minimamente in difficoltà ad autolimitarsi professionalmente davanti a tutti i genovesi! Ci vogliono entrature a fare scaricare "rumenta". Semmai é il contrario! Mancano le discariche!!!! Napoli insegna. Comunque la triste notizia é che Amiu, é disposta a vendere una parte di Scarpino all'Unieco di R. Emilia. Spererei proprio di no, come genovese che é stato zitto quando il sindaco Pericu, anni fa, si vendette la diga del Brugneto!
Brutto segno anche perché i legali consultati dal Secolo per conoscere l' aspetto amministrativistìvistico della vendita, sono: Riccardo Viriglio di Torino, e Maurizio Boifava di Monza, mentre l' avvocato dell'Amiu é anonimo. Inutile dire che l' anonimo vede la vendita di un pezzo di scarpino una cosa semplice. Mi dispiace ma dobbiamo avere sempre meno fiducia di chi vende beni non suoi, ma spende il ricavato della vendita.

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