venerdì 23 settembre 2011

La coerenza di Berlusconi.

Sono certo che Berlusconi, è in buona fede anche se a corrente alternata. Ora sì ora no, ora sì ora no. Ha indubbiamente dei valori, quali ad esempio l' amicizia, peraltro sapientemente usata da persone consce del fatto che se non fosse per lui non occuperebbero i posti che occupano. Il fatto che il nostro premier abbia potuto accedere alla direzione del Paese con un conflitto di interesse così evidente significa che eravamo messi male già da molto tempo prima, e che la condizione precedente non aveva prodotto politici all' altezza della situazione. Ma questa situazione ha creato politici ancora più insostenibili per un Paese civile, politici che hanno permesso leggi ad esclusivo beneficio del premier meritano semplicemente la cancellazione politica quando la situazione cambierà. Abbiamo convissuto con Roma come porto delle nebbie. Da sempre, per qualunque sentenza in Italia che potesse mettere in difficoltà, quella che ora chiamiamo casta, bastava avocare il processo a Roma per non sentirne più parlare. Abbiamo convissuto con una Cassazione palermitana che mandava in nulla precedenti pregevoli sentenze della magistratura ordinaria nei confronti della mafia, peraltro non ancora conosciuta, senza che nessuno sentisse l' esigenza di denunciare questa insostenibile situazione, ad eccezione di Giorgio Bocca, l' unico a viverla pubblicamente con sofferenza. Abbiamo convissuto con una mafia anonima fino a quando due persone col prezzo del loro sacrificio ci hanno aperto gli occhi, Falcone e Borsellino. Abbiamo dovuto subire, costruzioni offensive in quasi tutto il nostro Paese ma in particolare al sud per dividere fra notabili locali, ingenti quantità di soldi pubblici,(Cassa del mezzogiorno) dighe non collegate ai centri abitati per cui erano state fatte, costruzioni di capannoni in zone che mai più l' industria si sarebbe sviluppata, autostrade da tutti noi strapagate e mai finite, oppure con interminamili svincoli con costi enormi per compiacere il ministro di turno, mentre signorotti del posto si opponevano, ad una conclusiva costruzione, perché sapevano con che uomini della pubblica amministrazione avevano a che fare, (Salerno Reggio) carceri ultimati e subito lasciati all' incuria del tempo, ancora oggi visitabili. Tutti questi fatti vissuti con vergogna. una vergogna interna in ogni uno di noi, una vergogna capillare, con una unica avvilente certezza: Che cittadini di altre nazioni non avrebbero mai permesso questo scempio, ma che ognuno di noi subiva con enorme sofferenza.
Questa preesistente situazione ha permesso, ad esempio, di rendere fattivo il consiglio di Bertolaso, di abbandonare la Maddalena quasi ultimata, per ospitare i "G 8" all' Aquila. Con uno spreco di danaro, per noi genovesi inconcepibile, che solo le intercettazioni telefoniche, di gaudenti imprenditori, la notte stessa del terremoto aquilano anno reso comprensibile. Ora con 500 miliardi di euro di aumento di debito pubblico durante il suo quasi ventennale di governo, 60 miliardi di corruzione annui con un aumento immaginabile annuo, dovuto soprattutto all' inesistente legge anti corruzione presente in tutta Europa eccetto che in Italia. Un fatturato di 60/70 miliardi annui da società del gioco,(superenalotto, slot-machine ,gratta e vinci, eccetera..) queste si protette dallo "loro" Stato sempre pronto ad emanare leggi a loro favore e a scordarsi, crediti del valore di 90 miliardi vantati dal "nostro" Stato da queste società, che basterebbe revocare loro le licenze di rapinare i nostri concittadini sfortunati, per rientrare di cifre di cui l' Italia di tutti noi avrebbe bisogno. Ma no, per il nostro premier, queste cose sono elaborazioni di menti prive di ottimismo, lui che di fatto ha logorato il salario e lo stipendio a molti, ma non il patrimonio per cui ha una sincera venerazione, (ed qui la sua buona fede) il suo ardore, la sua patria, la sua religione di difendere ad ogni costo i soldi, solo e soltanto quando sono tanti e appartengono a pochi, quasi da conoscerli tutti, si sente il loro paladino come il grade Bush, che ha mandato in malora l' America e il mondo intero per provare la libidine di pompare petrolio credendo di non pagarlo, e invece come tutti gli asini non si renderà mai conto di averlo pagato un prezzo insostenibile. E come lui il nostro Silvio piuttosto che colpire i suoi simili, nei loro più profondi affetti, i soldi, é disposto ad andarsene. Mai si deve poter dire che ha favorito una legge patrimoniale. E' un grande.

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Marco Grasso

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