sabato 5 ottobre 2013

L' inizio della fine.

La rovina  dell’ Italia ha una data precisa,  ed è quella di un evento   luttuoso.  Padova, 11 giugno 1984 muore Enrico Berlinguer.  Muore la persona alla quale il consociativismo,  l’ inciuccio, l’ accordo sottobanco del tipo “Tu fai quello che vuoi, basta che non mi dai fastidio quando opero io o i miei amici.” Questo tipo di politica non era nella sua natura,  non gli apparteneva non avrebbe mai potuto prendere accordi del genere con chicchessia. Per lui la politica era una cosa onesta, un continuo dover raggiungere obiettivi , facendo naturalmente anche molti errori, ma mai si sarebbe dovuto,” maneggiando soldi pubblici” trarne vantaggi personali .  A Berlinguer se giungeva voce che qualche dirigente locale aveva  avuto comportamenti  distaccati dalla ortodossia di partito, si informava,(e a lui le informazioni arrivavano giuste) e poi prendeva i provvedimenti del caso.  Con Berlinguer il consociativismo era  impossibile.  La stima e il prestigio che tutti avevano per il segretario, era sicuramente terrorizzante per  i  faccendieri.   Ma con la sua morte,  e con tutti i soldi che si potevano maneggiare in quel periodo, oltre ai soldi delle tasse normali, si era scoperto che si poteva tranquillamente accedere e quindi  spendere anche i soldi delle generazioni future.          “Daltronde cosa avevano mai fatto per noi le future generazioni!”  E inevitabilmente accadde.   L’ enorme  aumento del nostro debito pubblico si formò tra gli anni 80 e 90 passando dal 57,7% sul Pil  al 124% nel 1994. In questo periodo, con la moltiplicazione dei centri di spesa a livello regionale, provinciale e comunale, abbiamo assistito tutti e accettato una  “razionalizzazione della tangente” affiancate anche all’ assunzione del “forestale calabrese” che tiene famiglia al quale si elargiva uno stipendio di “spesa pubblica improduttiva” faceva prevedere, (non si sapeva fra quanto tempo) la certezza dell’ arrivo del disastro. Proprio in questo periodo gli uomini politici erano tutti di bassissima statura. Erano tutti nani e con una gran voglia di divertirsi,  presenziando come divi  in televisione,  spiegando sempre cosa volevano dire la sera precedente perché erano stati fraintesi, e con una gran voglia di sperperare i nostri soldi: E così hanno fatto.  Queste persone,  esclusa una piccola minoranza,  ci hanno rovinato mentre loro si sono  arricchiti e, prima di tutto organizzati  per non pagare il conto, perchè la corruzione fosse il meno perseguita possibile. Usando, in modo altamente professionale, tutte le televisioni che ci hanno imbonito e abituato a digerire, metabolizzare ogni nefandezza e ogni ruberia, certi di essere supportati da quasi tutta la stampa nazionale, la sopravvivenza della quale,  era nelle mani dei finanziamenti politici.
E’ evidente che occorre una forte ed impietosa legge sulla corruzione atta a colpire esemplarmente il corrotto e mandarlo in carcere, pubblicizzando per la prima volta tutti i fatti corruttivi che oggi non stanno mai più di due giorni sui giornali.  Se ciò accadesse sarebbe per la prima volta!
I giornali sono i primi veri guardiani della bonifica politica e della vera democrazia;   Non devono esistere come non dovrebbe esistere  il forestale calabrese, ma solo se autosufficienti.  E in questo scacchiere la sopravvivenza la si ha solo con la bravura, l’ onestà la professionalità ma soprattutto con l’ autosufficienza!
Ci hanno abituato ad assistere in modo distaccato che figli di politici, per accedere ai generosi finanziamenti  della stampa, pubblichino e buttino immediatamente via la loro lurida produzione asservita  solo al benevolo finanziamento degli amici di papà.(Mastella)
Noi in questo momento siamo all’anno zero della risalita e le prospettive sono pessime. 
E Grillo avrebbe potuto cambiare tutto. Ma preferisce il 100x100 dei voti!   

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