giovedì 31 ottobre 2013

La corruzione il vero nemico dell' Italia.

Caro Padellaro, lei ha l' onore di dirigere l' unico giornale italiano che può e dice quello che vuole, perché oltre alla vostra formazione culturale, nessuno a voi può dire"A fine anno niente contributi." Perché allora non insistete in modo più ripetitivo e più pedente, come un mantra sulla eccessiva libertà che la corruzione ha di "lavorare" nel nostro Paese. Perché non si parla più di legge contro la corruzione, perché nelle trasmissioni dove i suoi validi giornalisti non lo "menano mai" sulla corruzione quando hanno modo di parlare ai rappresentanti delle larghe intese. Ma nessuno vuole la testa di nessuno. Ma ladri conclamati che si sono fatti le budella d' oro con il terremoto in ad esempio in Abruzzo, e in modo ancora più esagerato in Irpinia, possono essere immuni per sempre e magari finire la loro esistenza nel Parlamento europeo!  Perché non mandate i vostri educati giornalisti ad intervistare i giudici della Corte Costituzionale a chiedere in bel modo se non hanno vergogna ad essere tutti d' accordo nel nominare il Presidente emerito non il più capace, ma il prossimo che andrà in pensione. Così di fatto tutti vanno in pensione con l'autista e la macchina fino alla fine dei loro giorni.
Direttore state facendo moltissimo, specialmente Travaglio e Gomez e altri che ora non ricordo; ma a volte sembra che quando si parli di corruzione si senta subito l' esigenza di cambiare argomento anche a voi! L' Italia cambierà solo quando quelli che hanno rubato si fanno qualche mese di galera e gli si impone di restituire il mal tolto! Se questo non avviene anche voi avrete fra qualche anno dei grossi rimpianti. 

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