mercoledì 8 settembre 2010

Verso la Fiat si ha troppo rispetto.

Come mai il nostro Presidente della Repubblica si rammarica che non sono stati integrati tre operai Fiat nonostante la sentenza a loro favorevole del Giudice del Lavoro. Non tremila, non trecento ma TRE.
E' chiaro che la Fiat vuole fare vedere chi comanda. Vuole farne una questione di principio, dimenticando che le sovvenzioni degli italiani superano abbondantemente i 500 miliardi di euro, e che continua a considerare normale drogare un mercato che prima o poi presenterà il conto, che il non aver finito di pagare il debito nei confronti dello Stato per le acquisizioni fatte dalla Fiat a prezzi inferiori delle sue concorrenti, per una sorta di italianità che ora pare prenderci in giro, non mette la Fiat nelle condizioni idonee per parlare di questioni di principio.
Ma se lo Stato smettesse di regalare i soldi degli italiani alla Fiat, (lo so che la Fiat preferisce considerarli soldi dello Stato) perché senza incentivi non c'è storia, e se lo Stato pretendesse il diritto di incassare quei due miliardi di euro che l' avvocato Agnelli ha accumulato in Svizzera per i suoi eredi, che sua figlia a causa di una lite sull' eredità ha reso palese, e che tutti i funzionari delle entrate sanno che legalmente detta cifra è dello Stato Italiano, perché un così ingente somma di denaro frutto di birricchinate, e favorito dagli incentivi degli italiani, si ha il terrore solo di parlarne.

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